Con decreto del 14.04.2021 il GIP del Tribunale di Trento disponeva nei confronti di 18 imputati che si procedesse a giudizio immediato avanti alla Corte D’Assise di Trento. · Venerdì 21 gennaio 2022 – prima udienza Quattro imputati optano per il rito abbreviato, formando così un nuovo troncone del processo Perfido. Si costituiscono come parti civili, oltre ai sindacati CGIL e Cisl, la Provincia autonoma di Trento, il Comune di Lona-Lases, l’associazione Libera, la società editrice “Altrotrentino” e tre operai cinesi. I difensori degli imputati si oppongono alla costituzione delle parti civili e sollevano numerose questioni preliminari, tra le quali l’eccezione di incompetenza territoriale del Tribunale di Trento, indicando come Tribunale competente quello di Reggio Calabria. La Corte riteneva ammissibili le costituzioni di parte civile. · Giovedì 3 febbraio 2022 - seconda udienza Vengono discusse le eccezioni preliminari delle difese. Inoltre, viene revocata la misura degli arresti domiciliari nei confronti dell’imputato Federico Cipolloni e viene accolta la richiesta della Procura dell'obbligo di dimora presso il Comune di Roma così da evitare ogni tipo di contatto con la provincia trentina. · Venerdì 18 febbraio 2022 – terza udienza La Corte rigetto le eccezioni formulate dalle difese. Riguardo all’eccezione di incompetenza territoriale, i giudici, sottolineano che ai fini della sede in cui celebrare il processo rileva il territorio nel quale l’organizzazione criminale opera (Trentino) e non quello in cui è stata costituita l’associazione mafiosa (Calabria). Viene, altresì, rigettata la richiesta, pervenuta nel corso dell’udienza, di costituzione civile da parte della Presidenza del Consiglio dei ministri e del Ministero dell’Interno a causa della tardività della stessa. Inoltre, la Corte concede ad altri tre imputati di accedere al rito abbreviato, visto il parere favorevole del Pubblico Ministero. Infine, le parti formulano le proprie richieste probatorie che vengono accolte. · Mercoledì 2 marzo 2022 – quarta udienza La Corte dispone l’assunzione di una perizia per la trascrizione delle intercettazioni richieste dal Pubblico Ministero e dagli imputati. Diverse intercettazioni sono in dialetto calabrese, dunque occorre trascriverle in italiano per renderle comprensibili a tutte le parti. · Giovedì 10 marzo 2022 – quinta udienza Viene disposta la nomina di quattro periti per la trascrizione delle intercettazioni raccolte nel corso dei due anni di indagini preliminari. Il termine per la consegna delle trascrizioni è fissato al 30 giugno 2022, durante il quale le udienze verranno sospese. · Giovedì 30 giugno 2022 Alla luce dell’impossibilità di terminare l’incarico, la Corte concedeva ai periti una proroga e nominava altri due periti. · Giovedì 15 settembre 2022 – sesta udienza A più di sei mesi di distanza dalla nomina dei periti incaricati delle trascrizioni delle intercettazioni effettuate tra il 2018 e il 2020 ne sono state tradotte 1.793 - poco più della metà – mancandone ancora 1.291 di cui 938 telefoniche e 353 ambientali. La Corte invita le parti ad individuare tra quelle rimanenti le più significative. · Venerdì 3 febbraio 2023 – settima udienza La Corte, accogliendo le richieste dei difensori degli imputati, sostituisce nei confronti di tutti gli imputati la misura della custodia cautelare in carcere (o degli arresti domiciliari) con quella dell'obbligo di dimora e di presentazione avanti alla Polizia Giudiziaria con ulteriori prescrizioni, specificatamente indicate. · Mercoledì 22 febbraio 2023 – ottava udienza La Procura contesta ulteriori reati fine (quelli che l’associazione mafiosa commette per realizzare i propri scopi) e gli avvocati degli imputati chiedono un termine per poter preparare le proprie difese. · Giovedì 16 marzo 2023 – nona udienza Si costituiscono (limitatamente alle nuove contestazioni) la Presidenza del Consiglio dei ministri, il Ministero dell’Interno e ARCI del Trentino. La Corte ammette otto imputati al rito abbreviato condizionato e stralcia le posizioni dei tre imputati rimanenti. · Lunedì 17 luglio 2023 – decima udienza La Procura distrettuale antimafia formula le proprie richieste di pena che ammontano complessivamente a 88 anni di carcere e le parti civili, a loro volta, formulano le loro richieste che ammontano ad un risarcimento complessivo di circa due milioni di euro. · Lunedì 24 luglio 2023 – undicesima udienza Si procede con le arringhe finali dei difensori degli imputati. · Giovedì 27 luglio 2023 – dodicesima udienza La Corte pronuncia sentenza di primo grado nei confronti di: 1. Giuseppe Battaglia a cui è contestato di far parte del sodalizio con ruolo apicale e di aver iniziato la silente infiltrazione mafiosa nel tessuto sociale ed economico trentino con particolare riferimento al settore del porfido. È stato assessore del Comune di Lona Lases. Condannato in primo grado a 12 anni di reclusione per associazione mafiosa. 2. a cui è contestato di rappresentare il braccio armato della cosca proponendosi per l'esecuzione di atti intimidatori in pregiudizio di altri imprenditori, debitori e lavoratori, riconoscendo e rispettando le gerarchie e le regole interne del sodalizio. Condannato in primo grado a 11 anni e mesi 8 di reclusione per associazione mafiosa. 3. Domenico Ambrogio a cui è contestato di far parte dell’associazione mafiosa rappresentandone anch’egli il braccio armato e proponendosi per l'esecuzione di atti intimidatori, di violenza e per la consumazione di altri reati. Condannato in primo grado a 8 anni di reclusione per associazione mafiosa. 4. Pietro Battaglia a cui è contestato di far parte del sodalizio mafioso, eseguendo le direttive del capo cosca e fornendo supporto agli altri affiliati. In particolare, era incaricato della gestione economico finanziaria delle ditte di porfido a loro collegate. È stato consigliere comunale di Lona Lases. Condannato in primo grado a 9 anni e mesi 8 di reclusione per associazione mafiosa. 5. Giovanna Casagranda a cui è contestato di far parte dell'organizzazione mafiosa, fornendo supporto agli altri affiliati ed in particolare al marito Battaglia Giuseppe. Condannata in primo grado a 9 anni e mesi 4 di reclusione per associazione mafiosa. 6. Demetrio Costantino a cui è contestato di far parte dell'associazione criminale fornendo supporto agli altri affiliati e adoperandosi per l'elusione dei controlli di polizia. Condannato in primo grado a 10 anni di reclusione per associazione mafiosa. 7. Antonino Quattrone a cui è contestato di far parte del sodalizio con il compito di curare per conto dell'organizzazione criminale i rapporti con imprenditori, con soggetti istituzionali, con le amministrazioni comunali di Cardeto (RC), Gerace (RC) e S.Luca (RC), nonché con funzionari pubblici compiacenti, al fine di garantire il controllo delle attività economiche di interesse per la cosca. Condannato in primo grado a 8 anni e mesi 8 di reclusione per associazione mafiosa. 8. Federico Cipolloni a cui è contestato di far parte del sodalizio mafioso per cui esercitava la sua funzione di contabile procacciando le finanze alle società a loro riconducibili, con l'ausilio di prestanome e operazioni inesistenti, curava i contatti con soggetti istituzionali e nel mondo della politica romana, ideatore di architetture societarie funzionali ad interessi illeciti. Condannato in primo grado a 6 anni e mesi 8 di reclusione per associazione mafiosa. La Corte inoltre ha condannato in solido gli imputati al risarcimento dei danni in favore delle parti civili: Le difese hanno già annunciato che faranno appello alla sentenza, contestando il reato di associazione mafiosa per mancanza di prove.
Mario Giuseppe Nania